Biblioteca civica e archivi storici di Rovereto
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03/09/2012 16:07
Per la trascrizione delle lettere che compongono l’Epistolario Zandonai, si è concordato di adottare un criterio eminentemente diplomatico, facendo sì che gli interventi correttivi non occultassero la lezione originale.
ERRORI
In presenza di errori materiali di grammatica e/o sintassi, storpiature, refusi e sviste si è proceduto in questo modo:
RICORRENZE
Relativamente ai cinque scriventi che costituiscono la sezione dei «Repertori principali», ovunque si siano definite delle situazioni ricorrenti identificabili con certezza come dei manierismi di scrittura, si è preferito, sempreché non comportasse difficoltà nella comprensione, conservare la lezione originaria senza alcun commento o intervento correttivo.
Ugualmente ci si è comportati in presenza di forme linguistiche anomale quali quelle riscontrabili nei telegrammi, che si è inteso lasciare nella loro versione originale.
Diamo qui sotto una lista sintetica dei casi più comuni relativamente agli scriventi principali:
[ZANDONAI]:
[D'ATRI]:
[ROSSATO]:
Si osservi che anche in alcuni casi particolari della sezione Miscellanea è stato adottato lo stesso criterio di conservazione delle caratteristiche originali. Ciò è valso nello specifico per le lettere di Tarquinia Tarquini e Giovanni Giovannini:
[Tarquini]:
[Giovannini]:
Nelle lettere dattiloscritte sono state mantenute tutte le improprietà, gli errori di battitura, le anomalie della punteggiatura. Particolarmente problematico si è rivelato l’uso dei segni di accentuazione. Si sono normalizzate per una maggiore leggibilità le sole spaziature tra segno d’interpunzione e parola seguente, normalmente appiccicate tra loro.
SOTTOLINEATURE
Le parole o frasi originariamente sottolineate sono state rese con il corsivo; per la doppia sottolineatura si è ricorsi al corsivo sottolineato.
SPUNTATURE
In taluni casi (ad es. nelle minute), la parola o la frase che nell'originale appare espunta con una barra orizzontale viene da noi segnalata con il simbolo ≠ apposto prima e dopo la porzione da considerare elisa.
PUNTEGGIATURA E ALTRI SEGNI
Un problema comune a molte scritture si è rivelato quello della punteggiatura, degli accenti e apostrofi, degli apici e delle maiuscole/minuscole: simboli tutti usati in maniera spesso incongrua e fantasiosa. Nei casi irriducibili ad una regola comune, si è cercato il più possibile di mantenersi fedeli al dettato originario, modificandolo solo in caso di pregiudizio alla leggibilità del testo.
Poco si è potuto fare nella decifrazione delle firme, spesso ridotte a sgorbi, abbreviazioni, segni illeggibili: in questi casi i nomi sono stati integrati d'ufficio, senza ulteriori segni esplicativi. Uguale problema si è avuto con i nomi propri inseriti nel vivo del testo con grafìe di ardua decrittazione, nonché con neologismi scherzosi ed espressioni gergali rimasti impermeabili ad ogni scioglimento.
Di fronte a casi di assoluta illeggibilità si è introdotta tra parentesi quadra la dicitura [parola indecifrata] o altra simile; in alternativa si è usato il simbolo [•], ovvero tanti simboli quante sono le parole non decifrate [••••]. Qualora una parola sia decifrabile solo parzialmente, si è optato per una soluzione mista, mantenendo nella loro posizionei le lettere leggibili e sostituendo con dei puntini quelle non decifrate.
FIRMA E DATA
Si è convenuto di omologare la posizione delle date collocandole sempre sul lato destro della pagina; ugualmente le firme sono allineate sul lato sinistro, anche se ciò non corrisponde alla scrittura originale. La firma viene sempre presentata da sola; tuttavia, nei casi in cui al nome sia premessa una formula convenzionale (ad es. «affmoZandonai»), si è preferito mantenere graficamente unita l'intera dizione, dato che così viene sempre resa dallo scrivente.
COLORI
Si è considerato come tratto espressivo segnalabile l’uso, all’interno di un testo, di inchiostri o grafiti di diverso colore: di questi si fa sempre menzione in nota.
Ogni altra caratteristica o anomalia grafica è pure segnalata con nota in calce.
SEGNI GRAFICI
Nei casi in cui una lettera rechi disegni, grafici, note musicali o segni particolari, questi si sono riprodotti in fotografia.
NOTE
Le note a pié di pagina, segnalate con simbolo in apice, obbediscono ai seguenti criteri:
-per le precisazioni e i commenti del trascrittore-redattore si è usato il classico asterisco per ciascuna nota (*), (**), (***)...
(in caso di abbondanza di note, al simbolo dell'asterisco se ne può affiancare un altro (•), (••), (•••)...)
-per le note di cui è autore lo scrivente o il destinatario di una lettera, si usano le iniziali maiuscole della persona relativa, seguite da numero progressivo. Così la sigla (ND1) indica una prima interpolazione da parte di Nicola D'Atri.
ALTRE DENOTAZIONI
Poiché la maggior parte delle lettere che compongono questo Epistolario sono prive di busta, non si può conoscere l'esatto indirizzo a cui il documento è stato inviato. Nel caso invece di cartoline postali/illustrate, cartoncini, telegrammi ecc. i dati ricavati sono stati regolarmente inseriti nell'intestazione.
Si è ritenuto di fornire una sommaria descrizione del documento cartaceo, nel caso questo presentasse un qualche elemento di originalità (tipo di carta, suo colore, sue dimensioni, ecc.)
LETTERE SDATATE
Rimane un piccolo quantitativo di documenti di cui non si conosce la destinazione e spesso nemmeno la data. In molti casi si è ovviato al problema o attraverso semplici deduzioni o mediante i controlli incrociati, nonché l'uso di strumenti quali il calendario perpetuo.
Le caratteristiche di ciascun documento sono tutte descritte nei luoghi a loro riservate:
Le abbreviazioni usate sono del tipo più comune:
s.l. = senza luogo
s.d. = senza data
s.f. = senza firma
c. int. = carta intestata
Gli archivi di appartenenza sono contrassegnati dalle rispettive sigle omologate dai repertori del Rism; in mancanza si è creata una sigla apposita:
Rovereto
RVE Biblioteca Civica «G. Tartarotti»
RVEaa Accademia roveretana degli Agiati
RVEmc Museo Civico
Trento
TRc Biblioteca Comunale
TRmr Museo Trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà
Verona
VEsl Società letteraria
Milano
Mr Archivio Ricordi
Mmr Museo del Risorgimento
Pavia
PAVu Archivio del Centro di Ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, c/o Università
Bologna
Bil Istituto Liszt
Roma
Riis Istituto Italiano di Storia della musica
Rn Biblioteca Nazionale Centrale
Parma
PAc Biblioteca Palatina c/o Conservatorio «A. Boito»
Gardone
GARvi Archivio del Vittoriale
Catania
CATus Biblioteca Regionale Universitaria «G. Caruso»
Barga
Bap Archivio Pascoli
Firenze
CL Collezione privata Claudio Leonardi
Nella parte bassa del documento si troverà un’ulteriore siglatura costituita da 3 lettere + 4 numeri progressivi, interpretabile come sigla identificativa specifica di ogni singola lettera e contemporaneamente della persona che ne ha compiuto la trascrizione. Si elencano di seguito le sigle usate e il nome dei relativi trascrittori:
FRA - (Emmanuelle Bousquet)
ABC - API - ARR - AST - DAZ - DIC - EXT - GIO - KLA - LEO - MAU - RIC - ROS - TAC - TAR- TEL - VIT - (Diego Cescotti)
COM - (Irene Comisso)
PIZ - (Elisabetta Erspamer)
FIL - (Rossella Filadoro)
FOR - (Federica Fortunato)
GAR - (Andrea Garavaglia)
NIC - (Matteo Gratton)
PAV - (Elena Leonardi)
ZAN - (Maria Antonietta Marongiu)
PEL - (Concetta Pellegrino)
PRO - (Pietro Prosser)
ROL - (Clara Rolandi)
SAI - (Ilaria Sainato)
SIT - (Maria Grazia Sità)
CLA - SPR - (Laura Spreti)
VAC - (Marina Vaccarini)