Biblioteca civica e archivi storici di Rovereto
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07/03/2013 10:57
Il sito contiene:
- un apparato di presentazione del progetto e dell’epistolario,
- documenti (i diversi repertori epistolari, immagini),
- informazioni (bio-bibliografiche),
- materiale indicizzato comprensivo di dati identificativi,
- percorsi di ricerca,
- link ad altri siti coerenti per contenuti.
Poiché il sito è esplorabile intuitivamente, ci limitiamo a elencare le possibilità di navigazione, approfondendo la sezione dedicata agli indici, per esplicitare i criteri seguiti.
L’intero epistolario consiste in 3 grandi sezioni:
È possibile esplorare l’epistolario selezionando il materiale per annate, mittenti, destinatari, luogo di spedizione, archivio, tipologia di documento.
Gli elenchi progressivi contengono i dati fondamentali e gli incipit; per l’apertura del documento si agisca sul numero a sinistra o sul codice.
È possibile ricercare documenti e singole parole digitando direttamente la voce ricercata nella finestra a lato dei comandi. La sezione «Ricerca avanzata» permette di individuare espressioni precise, voci multiple, nonché selezionare per categoria.
L’accesso ai materiali su Riccardo Zandonai (biografia, bibliografia, elenco delle opere, immagini) è libero e diretto, mentre per la consultazione dell’epistolario (Repertorio principale, Miscellanea, Repertori Postumi) e degli indici si richiede la registrazione che permetterà di costituire un archivio dei visitatori e l’aggiornamento dell’archivio di istituti e studiosi interessati all’opera di Zandonai.
L’utilizzo dei documenti è vincolato da eventuali restrizioni poste da singoli archivi (vedi condizioni); per i fondi posseduti dalla Biblioteca Civica «G. Tartarotti» di Rovereto (RVE) è libero l’uso a fini di studio e pubblicazioni scientifiche non a scopo commerciale.
La citazione dei documenti, oltre alle indicazioni archivistiche (fondo, collocazione), dovrà riportare la sigla identificativa costituita da lettere e cifre (vedi Presentazione dell’epistolario).
L’estensione e la natura del progetto di raccolta e messa in rete degli epistolari di Zandonai e intorno alla sua opera sono avvantaggiate dal carattere aperto e costantemente integrabile di un sito web. Nel corso del riordino e della numerazione dei documenti nuovi ritrovamenti hanno chiesto di ritoccare il montaggio cronologico del materiale; alla consegna pubblica di questo lavoro (novembre 2012), altri documenti sono emersi e si è consapevoli che ulteriore materiale sarà reperito e quindi integrato all’esistente: non solo nuove lettere relative ai repertori, ma anche elementi utili all’identificazione di persone e opere attualmente elencate con dati incompleti.
Il lavoro di indicizzazione è organizzato nelle seguenti categorie:
Corrispondenti: tutti coloro che sono mittenti e/o destinatari di una lettera, telegramma, ecc.
Persone: costituiscono quello che si può definire ‘universo zandonaiano’, cioè ogni persona (anche personaggio di storia antica o comunque antecedente l’epoca di Zandonai) citata nei documenti
Opere: non solo a carattere musicale, ma anche letterario, raffigurativo, cinematografico.
Luoghi: geografici, di istituzioni pubbliche, di imprese private.
Tipologie: qualità/forma/natura del documento.
Per Corrispondenti e Tipologie i dati sono oggettivi e vanno a costituire un elenco non problematico, tranne alcuni casi in cui uno dei corrispondenti non sia completamente o chiaramente identificabile (per mancanza di Nome o Cognome oppure per firma non decifrabile).
Più impegnativo sul piano concettuale e delle scelte operative è stato il trattamento di Persone, Opere e, sia pure in misura molto minore, Luoghi. La decifrazione talvolta incerta di alcuni nomi propri di personaggi non noti lascia ancora qualche dubbio; le storpiature (soprattutto di parole e nomi stranieri), l’uso di abbreviazioni, soprannomi, perifrasi non solo hanno richiesto il reintegro della versione corretta e completa, ma si sono rivelate di interesse tale da meritare di essere conservate a fianco della versione normalizzata.
Questo approccio si propone quindi di superare la semplice elencazione degli elementi primari per fornire il campionario completo dei dati personali e culturali a cui l’epistolario fa riferimento.
La necessità di disambiguare o identificare un numero molto elevato di lemmi ha reso opportuno l’inserimento di dati supplementari rintracciati finora solo in modo parziale.
I dati inseriti provengono in larga misura dai riferimenti testuali interni; per moltissimi personaggi e per alcuni titoli sono stati utilizzati gli strumenti tradizionali: i grandi dizionari musicali (DEUMM, Grove, MGG), dizionari biografici specifici su personalità della cultura italiana (Treccani), cantanti d’opera (Saur), musicisti trentini (Lunelli-Carlini) e altre opere più settoriali (dai compendi araldici a saggi e documenti di storia locale trentina).
La crescente offerta conoscitiva data dai grandi archivi online è stata di grande aiuto in particolare per le opere a stampa (OPAC), per ricerche sulle molte personalità della politica italiana del Novecento che compaiono nell’epistolario (archivi di Camera e Senato) e su cantanti e opere musicali difficilmente rintracciabili nelle grandi storie, ma che siti dedicati (Rai, cataloghi di interpreti) permettono di identificare. Nell’enorme panorama del web sono stati considerati solo siti accreditati (di istituzioni scientifiche) o ritenuti affidabili per la presenza di riferimenti documentali.
Naturalmente restano molte lacune e zone grigie, derivate queste ultime da una inevitabile quota di omonimie per le quali non sempre è sufficiente lo studio del contesto testuale.
Nei casi di margini di incertezza, si è proposta un’ipotesi evidenziata dall’uso delle parentesi quadre.
Considerando l’intero epistolario un sistema aperto, predisposto per accogliere nuovi documenti che dovessero emergere, si è ritenuto di lavorare sull’indicizzazione con lo stesso spirito: gli indici sono a loro volta pagine aperte non solo alle voci nuove che saranno portate dal progressivo arricchimento epistolare, ma soprattutto al riconoscimento di opere e personaggi sui quali, al momento della pubblicazione online, permangono delle incognite.
Il gruppo di lavoro sarà lieto di ricevere segnalazioni in merito, corredate da riferimenti documentari.
È l’elenco più affollato e più ricco di tessere da riempire. L’inserimento di date e di attributi professionali e/o familiari in molti casi chiarisce omonimie e relazioni; per analogia sono stati inseriti anche dati universalmente noti, rischiando consapevolmente la banalizzazione.
Gli estremi anagrafici precedono altri dati identificativi per lasciare spazio, quando possibile, a ulteriori specificazioni (p.es. gli anni in carica di un parlamentare).
Nell’impossibilità di inserire biografie complete o di sintetizzare in poche parole personalità multiformi, ci si è limitati a caratterizzare ogni personaggio solo con l’aspetto professionale rilevante per la sua presenza in questi carteggi. Anche in questo caso il rischio di sbilanciamento e parzialità è evidente.
Seguendo l’uso prevalente dell’epoca rappresentata, i personaggi femminili sono inseriti alfabeticamente con il cognome del marito, tranne i casi in cui la fama da nubile abbia cristallizzato il solo nome d’origine (Callas) o comunque il precedere di questo rispetto al nome acquisito. Per facilitare il reperimento nei casi più comuni di uso del doppio cognome, la voce è stata ripetuta con doppio rimando (Adami Corradetti, vedi Corradetti Adami).
Sono distinte in 3 sottosezioni:
Inevitabilmente nella scrittura privata come nella conversazione la citazione delle opere assume forme abbreviate e, in qualche caso, parodistiche. Nella quasi totalità dei casi è intuitivo o relativamente facile risalire all’opera indicata; restano dubbi, insolubili senza una documentazione ulteriore, rispetto a titoli generici (ad. es. ‘concerto’) senza specificazioni complete; ugualmente restano alcuni interrogativi sulla natura di opere oggi non reperibili.
Una sezione molto delicata è quella di lavori rimasti probabilmente allo stato di progetto, di abbozzo, o comunque non arrivati a compimento. Nonostante questo carattere limbico e, quasi sempre, la mancanza di documentazione nota, si sono lasciati questi titoli, insieme alle loro varianti, frequenti in particolare nel repertorio librettistico; come già sottolineato, il principio è quello di una potenziale integrazione in itinere.
Anche questa è una categoria molto generica che comprende una quadripartizione, con accorpamenti che, seppure a volte un po’ forzati, sono stati adottati per evitare un’eccessiva frammentazione:
Luoghi geografici: poiché il criterio di utilizzare la denominazione delle città nella versione linguistica nazionale ha dimostrato limiti e macchinosità, soprattutto per i passaggi statuali e linguistici di molte zone dell’Europa orientale, si è arrivati a elencare le voci secondo la versione italiana che corrisponde quasi sempre all’uso che se ne trova nell’epistolario. Una forma doppia viene utilizzata nei casi di territori ancora oggi denominati secondo un rispettoso bilinguismo. In ogni caso viene data la versione attuale nelle lingue corrispondenti. Per i toponimi idro-orografici si sono seguiti due principi: per mare, lago, monte, dove spesso il sostantivo è sentito come parte integrante del nome (ad esempio Mar Ligure o Monte Bianco) si sono accorpati i luoghi nelle rispettive categorie geografiche; per i fiumi si segue sempre l’ordine alfabetico del nome. A causa delle trasformazioni statuali avvenute nell’arco di tempo in cui si colloca questo epistolario, nell’indicare l’appartenenza di un toponimo ad uno Stato nazionale si è optato per la suddivisione politica odierna, utilizzando le sigle internazionali. Analogamente si sono attribuite ai toponimi italiani le province secondo l’assetto amministrativo in vigore al momento della messa in rete (2012). Nel caso di toponimi storici citati all’interno di opere si è omessa l’attribuzione dello stato (Bisanzio, Cartagine, …).
Istituzioni: comprendono sia quelle pubbliche (ministeri, scuole, …) che esercizi privati (ditte, alberghi, compagnie teatrali, …). Questi ultimi avrebbero potuto essere sussunti in un insieme separato (imprese), ma la presenza di 'territori intermedi' (Croce Rossa, per dare un esempio) anche in questo caso ha fatto optare per l'accorpamento.
Teatri: i contenuti particolari di questo carteggio rendono opportuno l’isolamento di questa categoria rispetto ad altre imprese anche a carattere culturale.
Stampa: comprende anche stazioni radio, Giornale Luce e, per il repertorio più recente, televisione.